Riprendiamo da
Vikipedia, alcune informazioni importanti, sul mondo del vinile; magari, non tutti hanno presente quanto sia ancora vitale, questo mondo.
Un mondo che, nonostante l'avvento dei CD, dura dal 1948 ad oggi...
Nonostante gli audiofili fedeli al vinile costituiscano oggi una
minoranza, sono tuttora presenti sul mercato etichette che offrono a
catalogo dischi in vinile, nonché aziende
costruttrici di giradischi che adottano soluzioni tecniche
all'avanguardia.
Il vinile è, inoltre, ancora molto usato dai disc jockey e molte etichette distribuiscono musica su vinile appositamente per dj.
Nonostante la tanto pubblicizzata superiorità del Compact Disc,
il disco in vinile viene ancora apprezzato
da molti puristi della
musica, a partire da quella classica, ma anche jazz, blues e rock.
Tale
apprezzamento può avere diverse motivazioni, tra cui:
- Politiche commerciali che tendono a sottoutilizzare enormemente le possibilità del supporto digitale, comprimendo in un range dinamico di 20 dB
un supporto che può tranquillamente raggiungere i 90 dB, per sopperire
alle scarse prestazioni degli apparecchi riproduttori di largo consumo.
Fanno eccezione, ad esempio, alcuni sampler CD della Telarc,
particolarmente apprezzati per il loro range dinamico.
- La maggior naturalezza resa dal supporto analogico in generale e la
caratteristica del vinile di introdurre sì distorsioni, ma
prevalentemente concentrate nelle armoniche di grado pari, più eufoniche
all'orecchio umano, dove invece il supporto digitale (pur avendo
prestazioni migliori in termini di distorsione) le concentra nel grado
dispari, più dissonanti per l'ascoltatore. Un fenomeno simile è
riscontrato dagli estimatori degli amplificatori a valvole ed è noto con
il termine di tube sound.
A tenere testa al vinile e in alcuni parametri a superarlo, sono anche tecniche digitali operanti con campionamenti
del suono ad alte frequenze e maggior profondità in bit. A questo
punto, però non si parla più di supporti di consumo, ma di
prodotti
orientati verso mercati più di nicchia o di produzione di master
professionali in studio dove anche l'analogico offre altri tipi di
supporto di qualità superiore come nastri magnetici in bobina o "open reel", tuttora preferiti da diversi artisti per l'incisione dei loro dischi.
Nel 2011 il mercato italiano del vinile si è aggirato su 2,1 milioni di euro, risultando il quinto mercato europeo dopo Germania,
Regno Unito,
Francia e
Paesi Bassi e il settimo del mondo.
Nel mondo la compravendita dei vinili nel 2011 ha mosso 115,4 milioni ossia il 28,7% in più del 2010.
Tali dati sono ancora molto inferiori alle vendite stimate per i cd e i
downloads digitali.
Ma non basta, i dati sono in continua crescita; nel 2013, le vendite totali sono aumentate del
26,9%, passando da 172 milioni a 218 milioni di dollari americani.
In Italia nel 2013 si è registrato un aumento delle vendite del 6% rispetto
all’anno precedente. Mentre già nel 1° trimestre 2014 si registra un
+14% di vendite rispetto allo stesso periodo del 2013 (Dati Deloitte per
FIMI).
In USA le vendite del vinile sono aumentate dalle 4,6
milioni di unità del 2012 a 6 milioni di unità nel 2013, arrivando a
rappresentare il 2% di tutte le vendite di album negli Stati Uniti
d’America.
In Gran Bretagna, la crescita è stata del 49% nel 2013 ed è dal 1995 che questo formato non raggiungeva un picco tanto alto.
Anche in Australia si è registrata una crescita delle
vendite per i vinili. L’ARIA ha annunciato una crescita del 77% circa
per i volumi di vendita nel 2013.
Il vinile rappresenta però, molto di più per tutti gli amanti di musica e per gli appassionati di questo splendido formato: aggiunge da sempre valore estetico all’ascolto musicale e arricchisce artisticamente l’esperienza di fruizione con il possesso di un oggetto che è ormai quasi considerato di culto.
Da alcuni anni,
una indubbia crescita nella domanda di supporti in vinile ha fatto
pensare ad un loro ritorno prepotente nel mercato, seppure in una veste
commerciale diversa.
E, non a caso, i vecchi vinili si apprezzano ogni anno !!!
Strano, ma vero; o forse, non proprio molto strano...